Il territorio, tra morfologia e storia
Il nostro riferimento geografico è il promontorio del monte Conero che si erge sul mare Adriatico e le colline sottostanti che discendono verso l’entroterra creando un paesaggio dal microclima unico: qui, infatti, le brezze marine e un terreno calcareo, povero ma di grande struttura, permettono al vitigno Montepulciano di esprimere nel Rosso Conero un insieme di sapori, colori e odori impossibili altrove
Quello tra i vitigni e la zona del Conero è un rapporto che del resto si perde nel tempo. L’area sotto il monte fu a suo tempo colonizzata dai Dori, che vi fondarono Ancona. E proprio i coloni greci, dieci secoli prima di Cristo, hanno lasciato tracce sicure di viticoltura e di vinificazione nell’area. Altrettanto si può dire per gli Etruschi ai quali vanno attribuite le prime nozioni tecniche di coltivazione della vite e di elaborazione enologica, che si diffusero anche nel territorio marchigiano dov’erano installati i Piceni. Lo stesso Plinio descrisse un centinaio di varietà di viti coltivate nell’area picena al suo tempo e parlò, fra gli altri, “del vino Pretoriano prodotto nella zona di Ancona”. E, ancora, Apicio Marco Gavio, personaggio romano di arte culinaria, ricorda un vino anconetanum, rosso e piuttosto corposo.
La zona ancora oggi è una meta obbligata per chi ama il vino e un turismo denso di valori e di amore per il territorio: località ricche di fascino come Portonovo, Sirolo e Numana si alternano a una macchia mediterranea di ginestre, corbezzoli e ligustri. Immerso in questo splendido scenario, il visitatore può percorrere la Strada del vino Rosso Conero, alla scoperta delle piccole vigne che, aggrappate a impervi costoni o adagiate su morbide colline, fanno di ogni Conero che qui si produce un vero e proprio cru da apprezzare e assaggiare nelle accoglienti cantine del luogo. Un anello stradale parte da Ancona e vi ritorna dopo aver toccato lo splendido ambiente naturale del Parco del Conero, le colline dell’entroterra verso Loreto e Recanati per raggiungere poi Castelfidardo e Osimo. Impossibile non amare il territorio in cui cresce e matura il vino di Piantate Lunghe.
Un luogo ideale per le uve Montepulciano
L’insieme delle caratteristiche varietali e le condizioni pedoclimatiche consentono a quest’area vitata, protetta dai venti freddi provenienti da nord e dallo stesso Conero, di produrre uve sane, mature e di alto contenuto zuccherino. Il vitigno italico a bacca nera presenta infatti una sua identità e predilige ambienti caldo asciutti ed esposizioni soleggiate per garantire una buona e regolare maturazione dell’uva. Viene allevato con forme in parete e si adatta alla potatura corta. Inoltre, germoglia tardivamente e ciò gli consente di sfuggire ai danni che le gelate primaverili possono arrecare alla vite; è anche, dato significativo, una varietà poco soggetta alla muffa grigia.
Il vitigno a bacca nera più rilevante della zona è il Montepulciano, uno dei più importanti del centro Italia, da cui prende il nome il vino Montepulciano d’Abruzzo DOC e derivano anche il Rosso Conero e il Rosso Piceno. Il Montepulciano, assieme al Sangiovese, rappresenta al meglio la Tradizione “rossa” dell’Italia centrale. Dall’Abruzzo, sua regione d’elezione, si è “spinto” fino alle regioni limitrofe, Umbra e Puglia, e in particolare nelle Marche ha trovato numerose espressioni d’eccellenza.